Tecnica, esperienze, novità e tanto altro a proposito si spinning, eging e rock fishing.







venerdì 29 luglio 2011

Tecniche di pesca: Eging - Parte 2

Trecciato e Terminale: La scelta del trecciato e del terminale ricopre in questa tecnica un passaggio importante. Innanzi tutto opteremo per il solo uso de trecciato come lenza madre al posto del nylon per alcuni specifici motivi. Nel normale spinning dove oramai la moda dei trecciati ha preso piede da molto tempo è piacevole talvolta tornare ad usare il nylon che per l'elevata elasticità ci permette una pesca divertente. Nell'Eging invece dato il minimo peso dei nostri artificiali e la delicatezza dell'abboccata dei cefalopodi che andiamo ad insidiare, necessitiamo di un filo madre che ci trametta ogni movimento del nostro artificiale per poter ferrare prontamente o capire im moto del fondo. Un'altra caratteristica importante nei trecciati da Eging è la colorazione. Abbandoneremo in questo caso i trecciati multicolor, inutili in queta tecnica, e ci direzioneremo verso trecce monoscromatiche scegliendo colori accessi e florescenti che miglioreranno l'individuazione del filo in acqua soprattutto di notte. Andremo quindi a scegliere tra i libbraggi compresi dalle 10 lb alle 12 massimo 15 lb. Non necessitiamo certamente di trecce con alti carichi di rottura poichè anche se straordinariamente combattivi, i cefalopodi mantengono una tagli medio piccola. Senza iniziare a disquisire sui pro ed i contro dei trecciati giapponesi o americani possiamo elencare tra i migliori per questa tecnica Tuffline e Berkley per gli americani e Sunline e Varivas per i giapponesi. Personalmente propendo per quest'ultimi per un diametro più ridotto ed una migliore lanciabilità.





Nella scelta del terminale ci protendiamo più verso il florocarbon che verso il nylon non solo per le migliori doti di trasparenza ma sopratutto per la maggiore rigidità che quest'ultimo ci fornisce. Ci indirizzeremo quindi verso diametri rapportati alla nostra lenza madre: dallo 0.26 allo 0,30. Per quant riguarda le migliori marche sicuramente le gia citate Sunline e Varivas e la nota Seaguard.



Accessori : Nelle nostre batture di pesca ci sarà utile portare con noi qualche accessorio che ci possa semplificare al vita. Fondamentale è l'uso di un buon moschettone per poter cambiare velocemente le nostre totanare, meglio se ne troviamo uno a sgancio rapido.



Un'altro accessorio fondamentale sono un paio di comodi guanti che non solo ci assisteranno nell'azione di pesca ma ci aiuteranno a maneggiare il trecciato semmai dovessimo disincastrare la nostra totanara.



Un comodo paio di pinze ci possono inoltre aiutare a tagliare trecciato e nylon. Aggiungiamo inoltre un pratica scatolina dove riporre i nostri artificiali e un guadino telescopico per salpare la preda se ci troviamo a pescare da un pontile o sulle scogliere.






Azione di pesca : L'azione di pesca nell'Eging è forse uno degli aspetti più importanti poichè tenedo conto del luogo e del tempo dove noi peschiamo avremo differenti risultati in base al movimento usato. Come nello spinning o nel jigging possiamo, al di là delle varie personalizzazioni, elencare tre tipi di recupero di base. A questi, come già detto, andremo ad aggiungere personalissime modifiche in base all'esperienza ed al vissuto di ogni singolo pescatore. Ricordiamo inoltre l'attenzione alle pause e soprattutto alla discesa dell'artificiale poichè sarà proprio in quel momento che il cefalopode srà più propenso ad attaccare.

Recupero in due tempi : Questo primo recupero si inzia con il recupero del filo finito in bando dopo il lancio. Quando sentiremo il contatto diretto con la totanara allora la lasceremo affondare e toccato il fondo dare un'unica lunga jerkata portando la canna da una posizione orizzontale a verticale. Fatto ciò recupereremo subito il filo in bando ed attenderemo che la totanara riscenda sul fondo. Se non avvertiamo nessuna mangiata recuperiamo un poco per ritendere il filo e diamo una seconda jerkata recuperando nuovamente. Tutto il processo riprende sino all'attacco del pesce oppure all'arrivo della totana a terra. Da utilizzarsi soprattutto di giorno con acqua alta pescando dalla spiaggia o dal pontile.




Recupero in tre tempi: Il recupero in tre tempi è invece un movimento più ritmato che produrrà molte più vibrazioni e lo si consignia quindi con totanare più piccole. Dopo aver lanciato e aver teso il filo diamo prima una piccola jerkata portando la canna a 45° e poi, senza recuperare ne diamo un'altra fino a 90°. In tal modo la nostra toanara prima fara un piccolo scatto dal fondo alzando una nuvola di sabbia, poi dopo essere discesa un poco riscatterà in alto producendo molte vibrazioni. Questo recupero è da utilizzarsi anche con acqua bassa, sia di giorno che di notte, dalla scogliera o dal pontile.




Recupero laterale a zig-zag : Un movimento che ci permette di evitare il cappotto anche in situazioni di apaticità è il recupero a zig-zag. Dopo il lancio, come al solito tendiamo il filo e ci mettiamo di fianco alla nostra esca e dando delle piccole jerkate laterali facciamo scttare la totanara a sinistra ed a destra recuperando costantemente con il mulinello. Questo recupero rimane efficace con qualsiasi condizione di tempo e luogo soprattutto se peschiamo dalla scogliera con un fondo di rocce e sabbia.


                      


Le stagioni dell'Eging: Il miglior periodo per pescare ad Eging rimane l'autunno inoltrato e tutto l'inverno poichè i ceflopodi si avvicinano alla costa in cerca di un termoclima più caldo. I mesi migliori vanno da ottobre a marzo anche se durante l'estate è sempre possibile pescare decentemente. Oltre la quantità, in inverno, cambia anche la grandezza dei pesci che invece troveremo più piccola in estate.

                  



Concludo ponendo l'attenzione sull'importanza anche in questa tecnica del catch and release per una maggiore preservazione della nostra fauna ittica. Infine metto un link di una serie di filmati molto istruttivi che di certo possono esemplificare le basi di questa syupenda tecnica

giovedì 21 luglio 2011

Tecniche di pesca: Eging - Parte 1

Cominciamo con uno dei molti spazi in cui affrontare nello specifico le tecniche di pesca. Iniziamo quindi con l'Eging : una tecnica pervenutaci dal Giappone qualche anno dopo il vertical ma che non ha avuto, forse per il target un po' particolare, il successo sperato. Difatti a differenza della maggior parte delle tecniche di pesca l'Eging è finalizzato alla cattura dei cefalopodi, sia seppie che calamari.




Artificiali : Come esca per attirare i nostri cefalopodi utilizzeremo delle totanare, in giapponese Aori (calamaro), già presenti sul mercato ma utilizzate solitamente per la pesca alle seppie a bolentino. Questi artificiali a forma di gambero in balsa sono solitamente ricoperti da una maglia di seta colorata e talvolta florescente oppure, cone alcuni utimi modelli, sono in plastica con colori più o meno sgargianti . Nella parte anteriore troveremo due ciuffi di piume sui lati che stabilizzeranno la totanare nel nuoto e simboleggeranno le molte zampe del gambero. Sul fondo della parte anteriore troveremo un piccolo peso di piombo sagomato che fara affondare velocemente il nostro artificiale e lo renderà più lanciabile. Infine sulla coda ci saranno una o due file di aghi che ci permetteranno di trattenere la morbida carne dei cefalopodi senza lederla. Troviamo in alcuni modelli l'aggiunta di una piccolo peso ad ogiva fosforescente che migliora la discesa della nostra totanara aggiungendo inoltre un punto di florescenza molto adescante.

 Il peso delle suddette totanare viene calcolato con una scala particolare di peso :

1.8 - 5 g - 7cm
2.0 - 7 g - 8cm
2.2 - 9 g - 9 cm
2.5 - 11 g - 10 cm
3.0 - 16 g - 15 cm
3.5 - 18 g - 18 cm
4.0 - 21 g - 20 cm

Naturalmente le classi di peso e di lunghezza posso variare di qualche punto se si confrontano diversi modelli o marche, bisogna quindi aver gia presente il range della nostra canna e lo spot in cui vogliamo tentare i cefalopodi. (Tra l'altro inseriamo le misure 1.8 e 2.0 in una branca dell'eging da poco sviluppatasi e denominata Naory, la quale usa esclusivamente le totanare molto piccole). Inoltre tutte le totanare hanno un differente coefficenti di affondamento che permette di poter sondare l'intera facia d'acqua a nostra disposizione. Useremo quindi le totanare più piccole e affondanti quando lanciando a breve distanza
Un'altro fattore importantissimo è l'uso dei colori. Difatti che si peschi di giorno o di notte, d'estate o d'inverno il colore della totanare è una dei fattori più determinanti : 

Colore Arancione rosa - Pomeriggio - tramonto,cielo sereno
Colore Verde - Alba e ore del mattino - cielo sereno
Colore Azzurro - Alba e ore del mattino - cielo nuvoloso
Colore Rosso vivo - Alba-tramonto - notte cielo nuvoloso
Bianco e nero - Ore diurne in generale


Ci atteremo inoltre ad usare tendenzialmente colori più caldi d'inverno e colori più freddi in estate. Dovremmo aggiungere a ciò l'uso dei modelli florescenti da usare nelle prime ore dell'alba e tutta la notte.




Canna : Arriviamo ora alla scelta della canna tra le varie che il mercato di importazione giapponese ha cominciato a proporci. Sfogliando i cataloghi Varivas, Smith, Yamashita e MajorCraft possiamo trovare una serie di prodotti molto interessanti. Naturalmente se puntassimo al top dovremmo allora dirigerci oltremare ed interessarci delle nipponiche Daiwa e Shimano che sui catalochi giapponesi propongono delle serie davvero raffinate, soprattutto nel prezzo. Normalmente la canna da Eging ha una lunghezza che varia dai 7'6'' agli 8'6'' ma si può trovare nelle varie sfaccettature di riempimento ( 7'7''- 7'9''- 8'2''- 8'4'') anche se la 8' è sicuramente la lunghezza più adeguata, che ci permette di operare in quasi tutti gli scenari di pesca. Quindi useremo attrezzi dai 7'6'' agli 8' per la pesca nei porti e dalle scogliere ed attrezzi dagli 8' in poi per la pesca dalla spiaggia o con forte presenza di vento. La canna dovrà anche possedere un'azione fast o regular-fast sia per poter sollecitare adeguatamente la totanara imprimandogli i giusti movimenti sia per poter ferrare prontamente la leggera toccata del cefalopode. Gli anelli dovranno essere piccoli e di buona fattura per far scorrere agevolmente il trecciato e, nella parte superiore della canna, dovranno essere monoponte con inclinazione a 45° per esercitare un maggiore attrito sul filo. La canna dovrà essere leggera e con un buon grip sul manico. Inoltre ogni canna avra un range di lancio espresso sia in grammi ( es. 10-30, 5-15, ecc) sia in numerazioni di peso (es. 2.0-3.0, 2.5-4.0, max 3.0), il che in ogni caso ci permetterà di adeguarci al tipo di pesca da effettuare. Se peschiamo in porto useremo totanare da 1.8 a 2.5 e meno di un forte vento o di uno spostamento a largo dei cefalopodi, se peschiamo dalla spiaggia sicuramente useremo artificiali da 3.0 in su. Naturalmente con le presenza di tentacolati nelle vicinanze nulla ci vieta di usare un'esca 1.8 tutto sta nel portarsi dietro una minima ma efficace quantità di totanare di tutti i pesi e colori.




Mulinello : Sicuramente uno degli elementi in cui la qualità si rende necessaria è il mulinello da Eging che a dispetto dell'apparenza deve possedere delle caratteristiche specifiche: piccolo, resistente e maneggevole. Quando ci troviamo ad usare fili molto sottili per lanci molto lunghi necessitiamo di un mulinello che imbobini perfettamente il filo, magari con in sistema delle spire incrociate. Andremo quindi a scegliere tra i mulinelli di classe medio-alta con velocità di recupero intorno ai 5.0 nelle misure 1500-2500 (daiwa-shimano). L'importanza di avere un attrezzo resistente e di alta qualità non è giustificato dalla mole, seppur talvolta sorprendente, dei cefalopodi ma soprattutto dalle sollecitazione a cui viene sottoposto durante in movimento di recupero. Frizione, archetto e guidafilo sono i tre componenti maggiormente usurabili durante le battute di pesca e quindi ai quali bisogna fare maggior attenzione. Difatti sempre sfogliando i cataloghi nipponici troviamo due esempi perfetti di mulinelli da Eging : Emeraldas di Daiwa e Sephia di Shimano. Sono due mulinelli di alta fascia e molto resistenti, da scegliere sicuramente nei modelli a doppia manovella che meglio stabilizza nel momento del recupero.







giovedì 14 luglio 2011

Siamo al via...

Era un po' che volevo aprire questo blog e dopo innumerevoli ripensamenti eccomi qui. Questo spazio non nasce a caso per un innaturale desiderio di disperzione ma anzi vuole raccogliere le cose interessanti della nostra passione per la pesca dentro e fuori il nostro paese. Vuole inoltre trattare tutti gli argomenti, anche quelli più nuovi ed inascoltati sulla pesca a spinning in generale. Resoconto di viaggi, recensioni di attrezzature, foto di pesci e luoghi vissuti e perchè no, anche di momenti speciali. Insomma un posto dove parlare di tutto senza tralasciare nulla, sperando di riuscire ad intreressare il lettore.